Author: Chiara Pari

Cambia i sogni, ma non il destino #gallery-1 { margin: auto; } #gallery-1 .gallery-item { float: left; margin-top: 10px; text-align: center; width: 50%; } #gallery-1 img { border: 2px solid #cfcfcf; } #gallery-1 .gallery-caption { margin-left: 0; } /* see gallery_shortcode() in wp-includes/media.php */ Chiara Muti - Attrice nel film "Bomba" Note di regia Artisti Chiara Muti - actrice - auteure - conception et mise en scène David Fray - piano Vincent Longuemare -concepteur éclairage Raffaele Bassetti - concepteur sonore Nima Ghashghaei - concepteur vidéo Virginie Reisz consultante littéraire et linguistique Valerie Drouot coach de Français 4/7/ 2023 https://www.youtube.com/watch?v=yDaRcmfiJWQ&ab_channel=AlternativeGroup “…Pour ses débuts dans la mise en scène lirique, Chiara Muti, fille ainée du maestro, atteint d’emblée les sommets. La triade jugement-liberté-pardon constitue la clé de son travail: impossibilité pour Susanna de réprimer sa propre nature; besoin du pardon que la nonne implore, admettant sa faiblesse.Toute la production… transpire et respire le théâtre, avec un petit quelque chose de cinématographique parfois (le regard terrifié, fixé sur nous spectateurs, de deux jeunes soeurs agenouillées.)… Hystérie, mysticisme, érotisme s’entremêlent dans Sancta Susanna, comme rarement dans l’histoire de l’opéra. Ici, le spectateur est saisi d’une horreur voluptueuse qui ne le lâche plus, jusqu’à l’anthologique image finale, avec les soeurs criant “Satana!” d’un coté et Susanna s’immobilisant, comme baignée par la lumière de la rédemption. Une très, très grande soirée…” Sergio Albertini OPERA MAGAZINE, 10 Luglio 2012 “…La regia di Chiara Muti esemplare di esattezza e di eleganza…” Mario Bortolotto IL FOGLIO, 19 Luglio 2012 “… una definizione di sicura impronta visuale nel suggestivo gioco chiaroscurale di evidente rimando pittorico, coerente con l’intendimento registico di rivedere la vicenda dall’interno, sul versante dell’inconscio anziché farne pretesto di un inutile scandalismo…” Gianpaolo Minardi CLASSIC VOICE, 9 Luglio 2012 “…il perfetto spettacolo di Chiara Muti evita ogni approssimazione alle lussurie conventuali e volgari…” Alberto Arbasino IL Corriere della sera, 27 Luglio 2012 “…è musicalissimo, e teatralmente molto meditato, il debutto nella regia di Chiara Muti… segue il senso e le accensioni di Hindemith con un’azione dominata da luci stagliatissime, quasi cinematografiche, e plasmando i personaggi con un piglio più “attoriale” che melodrammatico… Bella l’intuizione conclusiva: il grido di “Satana!”, lanciato dalle suore a Susanna , finisce per colpire come un boomerang, ritorcendosi contro di loro, mentre la nostra eroina trova la luce della redenzione.” Leonetta Bentivoglio La Repubblica, 7 Luglio 2012 “…l’allestimento riassume il senso non blasfemo bensì vitale dell’argomento fa apparire come dal nulla, in un fiotto di luce mattutina, il cespo di lillà che accoglie il sano amplesso dei due amanti e prolunga l’effetto...

Il dissoluto punito, in virtù di se stesso, ascende all’eternità… #gallery-1 { margin: auto; } #gallery-1 .gallery-item { float: left; margin-top: 10px; text-align: center; width: 100%; } #gallery-1 img { border: 2px solid #cfcfcf; } #gallery-1 .gallery-caption { margin-left: 0; } /* see gallery_shortcode() in wp-includes/media.php */ Foto Silvia Lelli, Andrea Macchia, Rosellina Garbo Foto Silvia Lelli, Andrea Macchia, Rosellina Garbo Note di regia Edmond RostandLE DIABLEau Pauvre.Traîne-moi jusqu'ici ce beau costume videOù chacun glissera son rêve...

#gallery-1 { margin: auto; } #gallery-1 .gallery-item { float: left; margin-top: 10px; text-align: center; width: 100%; } #gallery-1 img { border: 2px solid #cfcfcf; } #gallery-1 .gallery-caption { margin-left: 0; } /* see gallery_shortcode() in wp-includes/media.php */ Foto Luca Concas Foto Luca Concas Crediti Elaborazione drammaturgica, regia e interpretazione Elena Bucci e Chiara MutiProduzione Ravenna FestivalIn Collaborazione con la compagnia Le belle bandiereRicerca drammaturgica Chiara MutiDisegno luci Vincent LonguemareCura e drammaturgia del suono Raffaele BassettiCostumi Manuela MontiDirezione di scena Giovanni Macis Note di regia Quale magia rende così presente e viva l’opera di Dante? La forza della poesia? E cosa è la poesia? Come luce e suono impalpabile viaggia veloce, seguendo vie imprevedibili, passa attraverso il tempo e la storia, resiste tenace a ogni censura, esilio, dittatura, cecità, rimbalza attraverso voci diverse, maestre le une alle altre. Dall’antichità al presente affronta le domande senza risposta che ci rendono sorelle e fratelli: chi siamo, dove andiamo, da dove veniamo? Da dove nasce la capacità visionaria dei poeti che sa esprimere tutto quello che vorremmo e non sappiamo? La ricerca della conoscenza passa attraverso lo smarrirsi per ritrovarsi, poi, trasformati. Le parole poetiche brillano nel buio dello sperdimento, lumina in tenebris, quando ci si ritrova “per una selva oscura che la diritta via era smarrita” e non si può fare altro che intraprendere il viaggio che dall’inferno ci porta alla luce. Dante non si è perso anche perché guidato dai poeti che lo hanno preceduto, come lui stesso è stato cibo per chi lo ha seguito. Di poesia forse ha bisogno il nostro pianeta smarrito per trovare cura e coraggio? In questo anno dedicato a Dante, abbiamo cercato le parole di chi a lui è stato maestro e di chi ha avuto in lui una guida nell’ispirazione, a partire dalla Bibbia passiamo La luce della poesia 5 dall’archetipico viaggio di Enea immaginato dal maestro Virgilio a Boezio imprigionato e consolato dalla filosofia, da Milton che racconta della perdita del Paradiso a Primo Levi che nel lager si aggrappa alla memoria del viaggio di Ulisse dantesco, dal Pasolini dell’incompiuta Divina Mimesis che si confronta con paure e dubbi del primo canto della Commedia alle domande di Pascal, passando attraverso i versi d’amore di Byron, le visioni ultraterrene di Balzac, la perdita di Euridice narrata da Rilke, le apparizioni dello spirito femminile che crea e rigenera incarnato da Beatrice. Insieme ci mettiamo al servizio di questa potenza, immaginando un contemporaneo viaggio, incantate dalla bellezza di tanti talenti diversi uniti in un coro che illumina il mistero del vivere. https://www.youtube.com/watch?v=yDaRcmfiJWQ&ab_channel=AlternativeGroup “…Pour ses débuts dans la mise en scène lirique, Chiara Muti,...

Prigionieri di un amore disperato: un padre, una figlia, e il confine tra protezione e ossessione #gallery-1 { margin: auto; } #gallery-1 .gallery-item { float: left; margin-top: 10px; text-align: center; width: 50%; } #gallery-1 img { border: 2px solid #cfcfcf; } #gallery-1 .gallery-caption { margin-left: 0; } /* see gallery_shortcode() in wp-includes/media.php */ Chiara Muti - Attrice nel film "Il guardiano" Note di regia Artisti Chiara Muti - actrice - auteure - conception et mise en scène David Fray - piano Vincent Longuemare -concepteur éclairage Raffaele Bassetti - concepteur sonore Nima Ghashghaei - concepteur vidéo Virginie Reisz consultante littéraire et linguistique Valerie Drouot coach de Français 4/7/ 2023 https://www.youtube.com/watch?v=yDaRcmfiJWQ&ab_channel=AlternativeGroup “…Pour ses débuts dans la mise en scène lirique, Chiara Muti, fille ainée du maestro, atteint d’emblée les sommets. La triade jugement-liberté-pardon constitue la clé de son travail: impossibilité pour Susanna de réprimer sa propre nature; besoin du pardon que la nonne implore, admettant sa faiblesse.Toute la production… transpire et respire le théâtre, avec un petit quelque chose de cinématographique parfois (le regard terrifié, fixé sur nous spectateurs, de deux jeunes soeurs agenouillées.)… Hystérie, mysticisme, érotisme s’entremêlent dans Sancta Susanna, comme rarement dans l’histoire de l’opéra. Ici, le spectateur est saisi d’une horreur voluptueuse qui ne le lâche plus, jusqu’à l’anthologique image finale, avec les soeurs criant “Satana!” d’un coté et Susanna s’immobilisant, comme baignée par la lumière de la rédemption. Une très, très grande soirée…” Sergio Albertini OPERA MAGAZINE, 10 Luglio 2012 “…La regia di Chiara Muti esemplare di esattezza e di eleganza…” Mario Bortolotto IL FOGLIO, 19 Luglio 2012 “… una definizione di sicura impronta visuale nel suggestivo gioco chiaroscurale di evidente rimando pittorico, coerente con l’intendimento registico di rivedere la vicenda dall’interno, sul versante dell’inconscio anziché farne pretesto di un inutile scandalismo…” Gianpaolo Minardi CLASSIC VOICE, 9 Luglio 2012 “…il perfetto spettacolo di Chiara Muti evita ogni approssimazione alle lussurie conventuali e volgari…” Alberto Arbasino IL Corriere della sera, 27 Luglio 2012 “…è musicalissimo, e teatralmente molto meditato, il debutto nella regia di Chiara Muti… segue il senso e le accensioni di Hindemith con un’azione dominata da luci stagliatissime, quasi cinematografiche, e plasmando i personaggi con un piglio più “attoriale” che melodrammatico… Bella l’intuizione conclusiva: il grido di “Satana!”, lanciato dalle suore a Susanna , finisce per colpire come un boomerang, ritorcendosi contro di loro, mentre la nostra eroina trova la luce della redenzione.” Leonetta Bentivoglio La Repubblica, 7 Luglio 2012 “…l’allestimento riassume il senso non blasfemo bensì vitale dell’argomento fa apparire come dal nulla, in un fiotto di luce mattutina, il cespo di lillà che...

#gallery-1 { margin: auto; } #gallery-1 .gallery-item { float: left; margin-top: 10px; text-align: center; width: 100%; } #gallery-1 img { border: 2px solid #cfcfcf; } #gallery-1 .gallery-caption { margin-left: 0; } /* see gallery_shortcode() in wp-includes/media.php */ Foto Silvia Lelli Foto Silvia Lelli Crediti Progetto e interpretazione Elena Bucci, Chiara MutiDisegno luci Loredana OddoneDrammaturgia del suono Raffaele BassettiCostumi NomadeaTesti tratti da Macbeth, Romeo e Giulietta, Misura per misura, Amleto, Pene d’amor perdute, Otello, Re Lear, Sogno di una notte di mezz’estate, La tempesta, Sonetti IXXXI e IXVI. Note di regia Folia è un concerto di voci, parole e suoni,il suo tempo è la notte e la sua natura il sogno,la sua forma è il cerchio della pianta del Globeche ricorda quella del Mausoleo di Teodorico,luoghi dove si incontrano i vivi e i morti.Le nostre comunità un poco smemorate hanno spesso la necessità di creare costellazioni di ricorrenze che, come luci nel buio, aiutino l’orientamento e il pensiero.A quattrocento anni dalla sua morte, anche noi accendiamo un piccolo lume dedicato al mistero di Shakespeare, sia che si pensi ad un uomo solo che allo pseudonimo di molti. Certo, nel suo nome esistono testi che ancora oggi inducono multiformi emozioni e mutamenti.Proviamo a entrare nel mondo intranaturale sospeso tra realtà e sogno, vita e morte, filosofia e magia evocato dalle streghe del Macbeth. Il parco del muto Teodorico diventa il loro regno, il luogo dove richiamano le ombre di personaggi maggiori e minori fuggite dalle opere del Maestro. Come gli attori dell’epoca elisabettiana si trovarono ad interpretare personaggi femminili su palchi interdetti alle attrici, così oggi due donne si muovono tra le diverse nature maschili e femminili in una scena libera da restrizioni di genere, dove il criterio della scelta non insegue le trame delle storie ma l’intuizione di nuclei poetici.Immerse in un parco dal quale arrivano attutiti tutti i suoni della città, immaginiamo uno spazio che partecipi di realtà e mistero, rileggendo parole magiche che sopravvivono al tempo, alle traduzioni e a ogni tradimento.Elena Bucci e Chiara Muti...

La trama di un racconto del seicento incontra lo sguardo dell'ottocento vestendosi della sua musica #gallery-1 { margin: auto; } #gallery-1 .gallery-item { float: left; margin-top: 10px; text-align: center; width: 100%; } #gallery-1 img { border: 2px solid #cfcfcf; } #gallery-1 .gallery-caption { margin-left: 0; } /* see gallery_shortcode() in wp-includes/media.php */ Foto Silvia Lelli Foto Silvia Lelli Crediti Opera seria in tre attiLibretto di Carlo PepoliMusica di Vincenzo Bellini(Edizione critica Ricordi a cura di Fabrizio Della Seta)Personaggi e interpretiElvira Valton Caterina SalaLord Arturo Talbo Dmitry KorchakSir Riccardo Forth Christian FedericiSir Giorgio Valton Dario RussoLord Gualtiero Valton Andrea TabiliSir Bruno Robertson Marco PuggioniEnrichetta di Francia Laura Verrecchiadirettore Fabrizio Maria Carminatiregia Chiara MutiMaestro del coro Luigi PetrozzielloScene Alessandro CameraCostumi Tommaso LagattollaLight designer Vincent LonguemareDirettore allestimenti scenici Arcangelo MazzaAssistente alle scene Michela MantegazzaAssistente alla regia Paolo VettoriAssistente ai costumi Donato Di DonnaOrchestra, Coro e Tecnici del Teatro Massimo BelliniNuovo allestimento del Teatro Massimo Bellini Note di regia Ascoltando le note della musica del Cigno si è pervasi da un senso di dolcezza classica e celestiale malinconia ottocentesca. Bellini ci prende per mano e ci conduce in atmosfere sensuali, sognanti e lunari: un'aura di magia ci pervade. La limpida bellezza delle sue melodie ci rimanda per echi e risonanze ai miti della Magna Grecia, ai lamenti d'amore delle ninfe che sembrano sussurrarci chi fummo, un senso d'appartenenza ci appaga e ci consola...

#gallery-1 { margin: auto; } #gallery-1 .gallery-item { float: left; margin-top: 10px; text-align: center; width: 100%; } #gallery-1 img { border: 2px solid #cfcfcf; } #gallery-1 .gallery-caption { margin-left: 0; } /* see gallery_shortcode() in wp-includes/media.php */ Foto Silvia Lelli Foto Silvia Lelli Crediti Testo di Bertolt BrechtRegia di Federico TiezziTraduzione Cesare MazzonisProduzione Compagnia Lombardi-Tiezzi Emilia Romagna Teatro FondazioneTeatro Metastasio Stabile della ToscanaPersonaggi e interpretiAntigoneChiara MutiIsmeneDebora ZuinCreonteSandro LombardiEmoneAlessandro SchiavoTiresiaGiampiero CicciòGuardianoMassimiliano SpezianiCoroSilvio CastiglioniMarion D’AmburgoMassimo GrigòFabio MascagniLucia RagniScene Francesco CalcagniniCostumi Marion D’AmburgoLuci Roberto Innocenti Regista assistente Giovanni ScandellaCostumista assistente Marco BarattiMaestro di canto Francesca Della MonicaDirettore dell’allestimento Renzo CecchiniCapo macchinista Lorenzo MartinelliCapo elettricista Gianni PolliniFonico Michele PercopoSarta Graziella SaldarelliMacchinista Tobia GrassiElettricista Gabriele Mazzara BolognaAmministratrice Francesca BettalliResponsabile di produzione Annalisa RossiniRealizzazione scene Laboratorio Maurizio Morini, PesaroSuono Antonio LovatoFisarmonica registrata Massimo SignoriniUfficio stampa Simona CarlucciFotografi Andrea Fiesoli, Achille Le Pera, Fiorenzo Niccoli, Marcello NorberthOrganizzazione Patrizia Cuoco_____________________Chiara Muti (Antigone)Debora Zuin (Ismene)Sandro Lombardi (Kreon)Alessandro Schiavo (Hämon)Giampiero Cicciò (Tiresias)Massimiliano Speziani (Wächter)ChorSilvio CastiglioniMarion D'AmburgoMassimo GrigòAnnibale PavoneClara GalanteInszenierung: Federico TiezziBühne: Francesco CalcagniniKostüme: Marion D'AmburgoLicht: Roberto InnocentiIn italienischer Sprache, mit deutschen UntertitelnZusammen mit dem Italienischen Theaterinstitut...

Un grande e disperato sogno d’amore fluttuante nelle sabbie del deserto #gallery-1 { margin: auto; } #gallery-1 .gallery-item { float: left; margin-top: 10px; text-align: center; width: 100%; } #gallery-1 img { border: 2px solid #cfcfcf; } #gallery-1 .gallery-caption { margin-left: 0; } /* see gallery_shortcode() in wp-includes/media.php */ Foto Silvia Lelli Foto Silvia Lelli Crediti Teatro dell’Opera di RomaTeatro CostanziDramma lirico in quattro attiLibretto di Domenico Oliva, Giulio Ricordi, Luigi Illiaca e Marco Praga TateBasato sul romanzo dell’abate PrévostMusica di Giacomo PucciniDirettore Riccardo MutiRegia Chiara MutiManon Lescaut Anna Netrebko, Serena FarnocchiaLescaut Giorgio Caoduro, Francesco LandolfiIl Cavaliere Renato Des Grieux Yusif EyvazovGeronte de Ravoir Carlo LeporeEdmondo Alessandro LiberatoreL’oste Stefano MeoUn musico Roxana ConstantinescuIl maestro di ballo Andrea GiovanniniIl lampionaio Giorgio TruccoSergente degli arcieri Gianfranco MontresorIl Comandante di Marina Paolo BattagliaMaestro del Coro Roberto GabbianiScene Carlo CentolavignaCostumi Alessandro LaiLuci Vincent LonguemareORCHESTRA E CORO DEL TEATRO DELL’OPERA Conversazione con Chiara Muti di Leonetta Bentivoglio Forse si potrebbe definire un grande e disperato sogno d'amore fluttuante nelle sabbie del deserto l'allestimento che Chiara Muti - giunta alla sua quarta regia operistica (dopoSancta Susanna di Hindemith a Ravenna, Dido and Aeneas di Purcell alle Terme di Caracalla e Orfeo e Euridice di Gluck a Montpellier) - dedica a Manon Lescaut di Puccini.Nata alle scene nel 1893 e ispirata a un romanzo settecentesco di Prévost (Storia del cavaliere Des Grieux e di Manon Lescaut), è questa la prima opera in cui Puccini sviluppa appieno le tinte caratteriali di uno dei suoi celebri personaggi femminili vibranti e sofferti, destinati al sacrificio conclusivo in palcoscenico e a un'enorme popolarità presso il pubblico di tutto il mondo. Qui l'epilogo della sorte dell'eroina principiale avverrà nella cornice desolata, ai confini dello stato di New Orleans, in cui Manon e l'amato Des Grieux sostano sfiniti dopo la fuga dal penitenziario. "Simbolicamente quella landa è anche il deserto dell'anima attraverso cui Manon aspira alla propria libertà, e in cui invece si trova ingabbiata" spiega Chiara Muti. "Inseguendo una forma di emancipazione, Manon approda in un luogo di abbandono, solitudine e sperdimento che già abitava in lei, e che da sempre le sta nell'anima. E a tempo di minuetto che Manon spira nel deserto che l'ha accompagnata, imbevuta nei ricordi del suo amante...